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Il "Giovanni Paolo II" ai privati: presto il bando per gestione di quattro anni

L'amministrazione comunale intende proseguire sulla strada tracciata di recente con l'affidamento sperimentale alla Acd Nardò

NARDO’ – Lo stadio di Nardò in gestione ai privati attraverso una concessione della durata di quattro anni. Dopo l’affidamento sperimentale di sei mesi all’Acd Nardò, che ben si è comportata in serie D, la giunta presieduta da Pippi Mellone ha deciso di predisporre un avviso pubblico.

La procedura sarà aperta alle società sportive affiliate al Coni, a enti di promozione sportiva, ad associazioni di promozione sociale, che perseguono finalità formative, ricreative e sociali nell’ambito dello sport e tempo libero, senza fini di lucro.

Il bando includerà la richiesta di attenersi a determinati requisiti: esperienza nel settore, radicamento nel territorio, affidabilità organizzativa e economica, eventuale raggruppamento d’impresa con altri soggetti, qualificazione di istruttori e allenatori, progetto di utilizzo (con particolare attenzione alle attività a favore di giovani, anziani e diversamente abili), progetto di conduzione tecnica (con particolare attenzione alla manutenzione e agli eventuali interventi di miglioramento), corrispettivo, numero di giornate da riservare all’amministrazione comunale, comunque non inferiori a dieci all’anno.

Il Comune intende assicurare l’uso pubblico dell’impianto, con un occhio di riguardo per scuole, disabili, minori e anziani. Per questo le tariffe dovranno assicurare da una parte una gestione economica, dall’altra agevolare l’accesso alla pratica sportiva: l’amministrazione comunale dovrò dare quindi parare favorevole prima della loro applicazione.

“Riteniamo questo - spiega il consigliere delegato allo Sport Antonio Tondo - il percorso migliore per garantire una gestione efficiente del “Giovanni Paolo II”, data la complessità organizzativa ed operativa del servizio. È un modello che abbiamo sperimentato proficuamente con l’affidamento di 6 mesi all’Acd Nardò e siamo convinti che sia utile a tutti. Il Comune può contribuire così in maniera concreta allo sport neretino, che per noi resta uno degli strumenti più potenti di valorizzazione delle persone e di inserimento sociale”.

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