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Sabato, 20 Aprile 2024
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Appello al commissario: "Salvi l'ospedale di Nardò"

Il comitato civico di salute pubblica chiede al commissario prefettizio D'Onofrio di tutelare gli interessi della città contro il ridimensionamento del nosocomio locale. Proposto ricorso al Tar

NARDO' - "No" al ridimensionamento dell'ospedale di Nardò: lo chiede il comitato di salute civica "Spes Civium", che scrive al commissario prefettizio del comune di Nardò, Giovanni D'Onofrio, in merito al ridimensionamento del nosocomio "San Giuseppe - Sambiasi", ormai da parecchi anni oggetto di quella che viene presentata come "una iniqua politica sanitaria portata avanti dalla Regione Puglia e soprattutto dalla Asl di Lecce" che, "facendosi interprete - affermano dal coordinamento - di interessi partitocratici, antipatie generazionali e personali di alti burocrati che hanno in dispregio l'interesse pubblico, mira a ridimensionare drasticamente fino a determinarne la chiusura, l'ospedale civile di Nardò".

Secondo il comitato, spetterebbe alle istituzioni locali difendere la sanità neritina ed adoperarsi in ogni modo per scongiurare la chiusura dell'ospedale, non "per mero campanilismo", ma per affermare quei "principi di giustizia, di equità, di economia gestionale e di rispetto" verso la popolazione locale, che non molti anni addietro "si è meritata una medaglia d'oro al valore civile concessale dallo Stato italiano per l'ospitalità e le cure anche sanitarie - ospedaliere, prestate a centinaia di migliaia di Ebrei provenienti dai campi di sterminio nazisti di tutta Europa e diretti in Palestina".

"Corre l'obbligo di evidenziare - affermano il presidente Roberto Filograna - che Nardò è, dopo il capoluogo Lecce, la città più popolosa della provincia e con il territorio più vasto, che si sviluppa lungo la costa ionica fino a giungere ai confini della provincia di Taranto e Brindisi (zona dell'Arneo). Per questo che la città è stata fin qui dotata di un moderno ospedale (ma antico per le sue origini, risalenti al XIV secolo), essenziale per la prevenzione e la tutela della salute dei cittadini del territorio".

Ma la struttura da alcuni anni è "bersaglio di potentati politici ostili, orientati a dirottare l'assistenza ospedaliera dal nosocomio neretino verso altre unità sanitarie periferiche, collocate in comuni di minore ampiezza e rilevanza per popolazione, territorio e collocazione geografica". Un'operazione "iniqua" e "antisociale": "E' infatti - precisa Filograna - di elementare comprensione che i servizi (ospedali, strade, case) anche in periodi di ristrettezze economiche com'è l'attuale, si rendano con maggiore intensità e si conservino efficienti, laddove più ampia è la popolazione e più consistente è il bacino d'utenza. Tutti questi requisiti e caratteristiche fondamentali sono propri del comune di Nardò ed è qui che risulta doveroso rafforzare i servizi ospedalieri, invece di mirare a distruggerli".

Il "Comitato di salute civica Spes Civium - Nardò" è nato proprio col fine statutario di salvare l'ospedale di Nardò "San Giuseppe Sambiasi" dalla riduzione dei servizi e dei posti letto e chiederne il potenziamento. Ma la recente deliberazione della giunta regionale ha evidenziato la soppressione della Unità ospedaliera di geriatria neretina, per suo trasferimento nel nosocomio di Galatina, con un passaggio a Nardò da una primitiva dotazione di oltre 200 posti letto, agli attuali 103, che verrebbero ulteriormente ridotti a 58 .

Il comitato chiede ufficialmente al Commissario prefettizio di voler urgentemente intervenire con atti formali presso tutte le autorità e gli organi anche giurisdizionali competenti, affinché "venga compiutamente tutelato il diritto alla salute ed alle cure ospedaliere in loco della popolazione neritina, in primo luogo mediante la conservazione ed il rafforzamento del nosocomio neretino". Si ritiene urgente la proposta di un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, avverso la deliberazione della Giunta Regionale.

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