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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Chiude l’ufficio del Giudice di Pace. Mellone e Donadei presentano il ricorso

Dopo le battaglie e le proroghe il Tribunale di Lecce ha disposto la chiusura degli uffici di Nardò in esecuzione del decreto del ministero. Ma è ancora battaglia

NARDO’ – Chiusura definitiva dell’ufficio del Giudice di pace presso il tribunale di Nardò, dopo le proroghe e le battaglie condotte dalla Camera civile salentina e dall’amministrazione comunale, ma la battaglia non si ferma. E il Comune e il neo sindaco Pippi Mellone non hanno alcune intenzione di demordere sulla questione annunciando di aver impugnato il provvedimento scaturito dal decreto ministeriale con il quale il presidente del Tribunale di Lecce, Francesco Giardino, ha formalizzato la chiusura del giudice di pace di Nardò a far data dal 20 luglio scorso. Ne consegue che l’attività giudiziaria di tale ufficio, retto dal giudice Venerada Cerfeda, è stata ora trasferita presso il giudice di pace di Lecce.    

“Non ci rassegniamo alla logica, ormai cronica e pluridecennale, della continua riduzione dei servizi per la nostra città”, spiega con puntiglio il sindaco Mellone, “la precedente amministrazione ha operato con tecniche amministrative assimilabili all'eutanasia passiva, mettendo in cattiva luce l'ufficio neretino e, di conseguenza, l'intera città agli occhi del ministero”. Il riferimento del primo cittadino è rivolto, evidentemente a quanto scritto nel Decreto Ministeriale del giugno scorso con il quale il ministro Orlando ha di fatto “escluso” l'ufficio di Nardò dall'elenco delle sedi mantenute. Nel dicembre 2014 il presidente del Tribunale di Lecce aveva infatti evidenziato in una nota “la presenza di condizioni preclusive al regolare svolgimento del servizio giudiziario”.

Un giudizio confermato nell'ottobre 2015 e, addirittura, aggravato nel febbraio di quest'anno, quando il medesimo presidente ha sottolineato uno stato di “insanabile criticità” per la sede neretina. La presa di posizione dell’allora sindaco Marcello Risi e la battaglia portata avanti dalla Camera civile salentina, presieduta dall’avvocato Salvatore Donadei, hanno consentito di prolungare in regime di proroga l’apertura dell’ufficio giudiziario, ma ora è giunta la decisione già prefigurata della sua chiusura. Di fronte a questi fatti l'amministrazione comunale di Nardò, con la disponibilità gratuita dei legali Maurizio Sanasi (della Camera Forense Neretina) e Salvatore Donadei (presidente della Camera Civile Salentina), ha deciso di far valere i diritti della città e di tutto il territorio con l’impugnazione dell’atto. Nelle scorse settimane il sindaco Pippi Mellone in una sorta di tavolo tecnico convocato a palazzo di città (e agli sgoccioli della ulteriore proroga di apertura ottenuta dal Tribunale) aveva incontrato anche i sindaci e gli assessori delle città coinvolte da questa chiusura, ottenendo ampie rassicurazioni sulla volontà di partecipare al mantenimento del servizio. All'incontro avevano partecipato, oltre al sindaco Mellone e all’avvocato Donadei, anche il sindaco di Galatone, Livio Nisi, quello di Leverano, Giovanni Zecca, l'assessore Franca Mariano, del Comune di Copertino, l'assessore Pasquale De Monte, del comune di Porto Cesareo, il consigliere regionale Andrea Caroppo, i rappresentanti della Camera Forense Neretina, Maurizio Sanasi e Angelo Zacchino (presidente), Massimo De Marco, delegato dalla senatrice Daniela Donno. Il Comune di Nardò in quella sede aveva garantito la copertura delle spese per il 45 per cento di quanto occorrente mentre disponibilità a coprire il restante 55 per cento è venuta dagli altri comuni direttamente interessati.

“La notifica del decreto ministeriale di chiusura dell'ufficio del Giudice di pace di Nardò, evitata negli ultimi mesi esclusivamente per l'impegno della nostra associazione e per la disponibilità e sensibilità del presidente della Corte d'Appello, non rappresenta certo una sorpresa, neanche nella tempistica” commenta il presidente della Camera civile salentina, Salvatore Donadei, “e rispetto a tale provvedimento registriamo la volontà dell'amministrazione comunale di procedere alla sua impugnativa, anche perché, medio tempore ed in modo apprezzabile, il tavolo tecnico approntato dal sindaco Mellone aveva raggiunto una concreta ipotesi di mantenimento funzionale del presidio di prossimità, con la collaborazione, diversificata, dei sindaci degli altri comuni serviti da tale servizio. Lascia francamente attoniti” prosegue Donadei che di questo ha parlato con il presidente Giardino, “il provvedimento del Tribunale di Lecce. Anziché tenere comunque conto della proroga delle unità ministeriali fino al 27 agosto, e delle ovvie esigenze, di natura pratica e logistica, che comporta un trasloco a Lecce di centinaia di fascicoli, e dunque prevedere un tempo congruo” rileva Donadei, “avevamo avanzato la richiesta di un paio di mesi per tale trasferimento con modalità e tempistica ragionevoli, ma è stata disposta la chiusura a far data dal 20 luglio non considerando la proroga dei ministeriali concessa dal presidente della Corte d'Appello, Dell’Anna, fino al 27 agosto, e l'imminente inizio del periodo di sospensione feriale dei termini processuali". Va da sé che, nel caso di eventuale accoglimento del ricorso giurisdizionale che il Comune di Nardò ha annunciato di voler presentare, tutto sarebbe rimesso in discussione, ma i tempi tecnici per la discussione della istanza di sospensiva dovrebbero essere fissati per il prossimo mese di settembre.
 

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