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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ex palazzo di città “incompiuto” in via Incoronata. Il Comune prepara la demolizione

Dopo l’annuncio in piazza la giunta comunale del sindaco Mellone ha avviato le procedure per definire l’abbattimento del fabbricato abbandonato da decenni

NARDO’ –  La volontà dichiarata dal sindaco Pippi Mellone è quella di abbattere entro l’anno lo scheletro edilizio di via Incoronata realizzato negli anni 70’ e che se ultimato avrebbe ospitato il nuovo palazzo di città. Si tratta di una delle cattedrali nel deserto incompiute nel territorio di Nardò (altro esempio quello del gerontocomio distante poche centinaia di metri ridosso dell’attuale area mercatale) per le quali l’amministrazione comunale ha ora intenzione di porre delle soluzioni definitive. Per quel fabbricato, realizzato nel terreno di via Incoronata, il Comune ha avviato i primi passi che poteranno alla sua demolizione. Non praticabile infatti una sorta di tentativo di recupero edilizio per il manufatto, in quell’area si dovrebbe procedere con la riqualificazione urbanistica e la creazione di un nuovo parco o polmone verde della città.            

La giunta guidata dal sindaco Mellone ha dato indirizzo al dirigente dell’Area funzionale 1 di acquisire una relazione sulla stima dei costi necessari per l’intervento di demolizione, che in ogni caso dovrà essere effettuato entro la fine del 2017 dopo il via libera ratificato anche dal consiglio comunale. È stato lo stesso primo cittadino, domenica scorsa in piazza Salandra, nel corso di un comizio pubblico per rendicontare il primo anno di amministrazione, ad annunciare la volontà di demolire l’immobile e di realizzare su quell’area, di proprietà comunale, uno spazio verde per i cittadini. Dalle parole ai fatti. E parte dunque il percorso di riqualificazione dell’area che prenderà il via proprio con la cancellazione di una struttura ormai inutilizzabile e fatiscente. “Questa è un’opera che rappresenta in maniera eloquente lo spreco di risorse che le istituzioni, ad ogni livello, hanno compiuto in Italia nel corso dei decenni” commenta il sindaco Mellone, “si tratta di un immobile che ha bruciato soldi per la sua realizzazione, peraltro solo una metà, e altri purtroppo ne brucerà per essere demolito, visto che è diventato pericoloso e di fatto non più recuperabile. Di buono c’è che utilizzeremo l’area per un grande parco e quindi per un bellissimo intervento di riqualificazione di questa zona periferica della città”.

La struttura di via Incoronata, completata solo a metà e poi abbandonata, nella quale sarebbe dovuta nascere la nuova sede del Comune, da decenni rappresenta un problema dal punto di vista ambientale e della sicurezza dei cittadini, oltre che un autentico “pugno nell’occhio” nel contesto urbano che nel frattempo si è formato intorno. Sebbene l’area sia recintata, si registrano di frequente furti e danneggiamenti dei pannelli di recinzione, nonché ingressi incontrollati di persone che spesso vi abbandonano rifiuti. Nelle scorse settimane, peraltro, una relazione tecnica ha chiarito che “le condizioni statiche della struttura in cemento armato non consentono di valutare positivamente la possibilità di un adeguamento strutturale della stessa, in relazione all’impegno finanziario che sarebbe richiesto ed ai risultati incerti che potrebbero ottenersi, operando su un immobile con diverse criticità”. Il fatto che l’amministrazione comunale si sia poi dotata pochi mesi fa di una struttura nuovissima e pienamente funzionale come l’ex sede del tribunale in via Falcone e Borsellino, ha fatto completamente venire meno anche l’esigenza per cui era sorta la struttura, cioè quella di essere la nuova sede degli uffici comunali.

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