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Un pallino conficcato nella mano: forse s'è sparato da solo per errore

Un 22enne di Nardò ferito all'arto. Lui non ha confermato, ma la pistola ad aria compressa è stata ritrovata nella sua stanza

NARDO’ – Gli agenti di polizia del commissariato di Nardò ne sono ormai quasi del tutto convinti: quel giovane di 22 anni s’è sparato da solo, alla mano sinistra, per puro errore. E per fortuna non stava armeggiando con una pistola vera. Piuttosto, l’arma è una comune scacciacani ad aria compressa. E il colpo che l’ha ferito, un pallino di piombo estratto nel reparto di Chirurgia dell’ospedale “San Giuseppe” di Copertino e ora sequestrato dagli agenti.

Ma prima di arrivare a questa conclusione (ancora parziale, ma molto verosimile) i poliziotti diretti dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie. Perché il 22enne, soggetto già noto per varie reati, è apparso molto reticente e, di fatto, ancora non ha fornito una versione convincente, né confermato la ricostruzione degli stessi investigatori. Così, per molte ore, si è temuto realmente che vi fosse stata una sparatoria, nel pieno centro di Nardò, e sul chi va là sono stati anche i carabinieri.

Tutto ha avuto inizio intorno alle 14, quando presso il pronto soccorso dell’ospedale neretino, il “Sambiasi”, s’è presentato il ragazzo con quella ferita alla mano che ai soccorritori è apparsa subito come frutto di qualche arma da fuoco. E a quel punto, inevitabile è stata la chiamata alla polizia. Nel frattempo, visitato il giovane, s’è deciso di condurlo a Copertino per estrarre dall’arto il corpo estraneo. L’operazione è durata poco e la prognosi finale di sette giorni. Il pallino di piombo è finito quindi nelle mani degli agenti che hanno interrogato il giovane.

La sua versione è apparsa da subito poco convincente. Ha spiegato, infatti, che stava camminando in pieno centro, in una zona della cittadina in cui vi sono le bancarelle per i festeggiamenti di San Giuseppe Patriarca, quando ha avvertito una dolorosa fitta alla mano sinistra, senza accorgersi di null’altro.

Davvero strano che un fatto simile potesse accadere in una zona centrale, di giorno, senza destare scalpore negli altri passanti, hanno pensato i poliziotti, che così hanno deciso di effettuare una perquisizione in casa del ragazzo e tagliare la testa al toro. E, nella sua stanza da letto, tutto è apparso più chiaro quando, nascosta sull’armadio, hanno ritrovato quell’arma.

Un oggetto di libera vendita, peraltro, perché non raggiunge particolare compressione e potenza. E, soprattutto, compatibile con il pallino estratto dai medici. Insomma, l’ipotesi è veramenre che il 22enne si sia ferito da solo, giochicchiando con la pistola in modo maldestro. Ma la vicenda non si chiude così. Perché ora gli investigatori vogliono capire dove, effettivamente, sia avvenuto lo sparo. Se in una zona aperta, infatti, il 22enne rischia una denuncia penale.

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