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Venerdì, 26 Aprile 2024
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I collaudatori “Prototipo” tornano a presidiare l’ingresso della pista

La vertenza dei collaudatori di autovetture, disoccupati da più di due anni, è senza fine. Non si hanno notizie dell'accordo tra Ntc e Copat che avrebbe permesso loro di rientrare per i picchi di produzione. Ed è di nuovo protesta

 

NARDO’- La cauta soddisfazione espressa dagli ex collaudatori della Pista “Prototipo” di Nardò, al termine dell’incontro con la task force regionale tenutosi il 9 gennaio, aveva un perché. Il tempo passato, a quanto pare invano, lo dimostra.

L’occasione di quell’incontro con i sindacati interni, la società Ntc che gestisce la pista e la cooperativa Copat aveva aperto uno spiraglio sul grigio futuro lavorativo dei 70 autisti (in realtà, molti di meno ad oggi) lasciati a casa nel 2009 per sopraggiunta crisi aziendale. E mai più reinseriti nell’organico, nonostante la produzione – precisano gli interessati – fosse ripresa a pieno ritmo.

Gli ex collaudatori attendevano di tornare “in pista”, in occasione dei picchi di produzione, al soldo della cooperativa Copat. Per di più, si profilava la possibilità di un impiego anche su altri appalti gestiti dalla stessa Copat, al fine di garantire una continuità lavorativa e sventare il parcheggio della cassa integrazione nei periodi morti.

Fino ad oggi, si registra un nulla di fatto. Il silenzio più assoluto, denuncia Salvatore Stasi dei Cobas, sia da parte delle istituzioni che della società Ntc, a quanto pare coinvolta in un nuovo, prestigioso progetto con Porsche-Volkswagen. “La cosa è certamente interessante, ma deve essere chiaro che nessun passaggio può essere fatto sulla pelle degli ex collaudatori. – commenta il sindacalista – Nell'eventuale pacchetto del passaggio deve essere assolutamente compresa la soluzione di questa pluriennale vicenda”.

I mesi trascorsi, infatti, sembrano aver allontanato ancora di più la prospettiva di un ritorno a lavoro. E “mentre gli alti si defilavano, gli unici ad aver tenuto fede agli impegni presi, sono stati ancora una volta i lavoratori che hanno messo da parte le azioni di lotta, rinunciando alle rivendicazioni giudiziarie”, precisa Stasi. Il sindacalista ha firmato una lettera, indirizzata alla task force regionale e alla Prefettura di Lecce, per ribadire i nodi della vertenza e “i tempi biblici tesi a rimandare la problematica anziché risolverla”.

Ma per il sindacalista, c’è peggio perché “un nuovo elemento di destabilizzazione si è insinuato nella trattativa”. “Alcuni componenti di una organizzazione sindacale hanno denunciato per diffamazione due lavoratori avevano pubblicamente denunciato le loro condizioni di lavoro e il fatto di essere stati scaricati e buttati sul lastrico”, spiega Stasi che annuncia la vigorosa ripresa della protesta. Da domani in poi, i collaudatori torneranno a presidiare l’ingresso della “Prototipo”, nella speranza che la loro voce possa essere finalmente ascoltata.

 

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