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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I ladri violano per l'ennesima volta una scuola: stavolta è toccato al "Tafuri"

Stavolta è successo al "Tafuri" di Nardò, ma il bottino è stato piuttosto magro. La scoperta avvenuta in mattinata

 NARDO’ – “Scuola di ladri” è stato un film di discreto successo degli anni ‘80 con il trio Banfi-Villaggio-Boldi che ha generato anche un sequel. “Ladri a scuola”, invece, è il serial a puntate che va in onda da sempre in provincia di Lecce. Ormai non si contano più i plessi visitati a tarda ora, e non certo per i corsi serali.

Stavolta è toccato alla scuola secondaria di primo grado “Gian Battista Tafuri” di Nardò, subire un colpo. Pochi spiccioli, sia chiaro, quelli dei distributori di snack e bevande. Resta però il problema, realmente annoso, di plessi che da nord a sud della provincia vengono violati di continuo, e spesso con danni non da poco. Questa volta non si dovrebbe comunque superare il centinaio di euro in monete.

Certo è che ignoti, nella notte, dopo aver scavalcato piuttosto facilmente la bassa recinzione che cintura l’edificio di via Mauro Manieri, in una zona decentrata della città, hanno forzato la porta principale e si sono infilati all’interno, andando dritti verso un paio di distributori: uno che eroga merendine, l’altro i caffè. Hanno rotto gli sportelli, prelevando i soldi dai cassetti. Tutti spiccioli. Con quel gruzzoletto nemmeno tanto corposo, sono poi subito fuggiti.

La vicenda è stata segnalata ai carabinieri della stazione locale dal personale scolastico, in attesa che la dirigente sporga formalmente denuncia.

In poco più di un mese, si tratta almeno del terzo furto in un istituto scolastico salentino. Poco dopo la metà di settembre, il colpo più clamoroso, quello ai danni della media statale di Spongano (dieci computer per le attività didattiche spariti). Ai primi di ottobre è accaduto, invece, all’istituto tecnico industriale “Enrico Fermi” di Lecce (ben cinque distributori saccheggiati). 

Ma il fenomeno assume i connotati di una mattanza, nelle ultime settimane, se si aggiungono i più gravi colpi seriali nel campus di Ecotekne, dove a farne le spese sono stati anche costose apparecchiature di Matematica e Fisica e computer di Nanoscienze. Più che istruzione, una distruzione. Specie se si prova a verificare quanti furti sono avvenuti in passato fra sedi universitarie e scolastiche. Rischierebbe di andare in tilt anche un computer quantistico. 

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