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Nardò Nardò / Corso Giuseppe Galliano

Il cappuccio si sfila, ladro immortalato per un istante. E viene rintracciato

Arrestato un 31enne per un furto in un bar. La dimostrazione che le videocamere sono sempre più utili a combattere il crimine

NARDO’ – Si è sfilato il cappuccio forse perché non vedeva bene ed ha esibito involontariamente il volto celato al di sotto davanti a una videocamera. E’ stato per un solo istante, ma da un singolo fotogramma i carabinieri sono riusciti a ricostruire l’identità dell’autore di una “spaccata”. Alvise Miccoli, 31enne di Nardò personaggio ampiamente noto alle cronache, è stato così arrestato al termine delle indagini per un episodio che risale alla notte del 2 novembre scorso. 

L’esecuzione di un ordine di carcerazione a suo carico è stata eseguita nel pomeriggio. L’ha emessa il gip Antonia Martalò del Tribunale di Lecce. Il furto fu compiuto quella notte intrufolandosi nel bar “Area 67” della zona 167, nella sua città di residenza, dopo aver sfondato una prima vetrata che dalla cucina del locale si affaccia all’esterno, averne infranto una seconda di una porta di un piccolo magazzino e manomesso la maniglia. 

In questo modo, riuscì a rubare 700 euro, il monitor di un pc Samsung, centinaia di biglietti “gratta e vinci” e di diverse lotterie nazionali, e pure 500 confezioni di caramelle e cioccolata. Valore totale della refurtiva: 5mila euro. 

Le indagini dei carabinieri della stazione locale furono avviate visionando i filmati del sistema di videosorveglianza installato nel bar. E dall’analisi dei fotogrammi i militari si accorsero fin da subito che per un solo frangente Miccoli aveva sollevato il cappuccio con cui si era nascosto il volto. 

ALVISE~1-2IMG-20160122-WA0033-2Quella singola immagine è stata isolata e analizzata attraverso complessi accertamenti tecnici per migliorarne la qualità. E alla fine, i carabinieri sono riusciti a identificare l’uomo e iscriverlo nel registro degli indagati. Su di lui, peraltro, dal 31 gennaio scorso pendeva la sorveglianza speciale. Da qui anche il deferimento, oltre che per furto aggravato, anche per la violazione degli obblighi previsti dalla misura di prevenzione. 

Conclusa infine tutta l’investigazione e raccolti gli elementi necessari, i militari hanno poi richiesto all’autorità giudiziaria l’emissione di una misura cautelare. E ora l’uomo si ritrova per l’ennesima volta in carcere. Già, perché nel 2008 fu condannato per rapina aggravata, più di recente arrestato per evasione dai domiciliari e in seguito anche per armi e droga. E l’esito dell’indagine dimostra quale importanza rivestano oggi le nuove tecnologie contro il crimine e soprattutto le videocamere. Basta una distrazione e anche il malvivente più attento ed esperto rischia di finire nei guai.  

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