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Infertilità di coppia, a Nardò il primo centro per la fecondazione assistita

Il centro Pma è stato attivato nell'ospedale di Nardò e opera in regime ambulatoriale. Una risposta importante ai problemi di infertilità, in continua ascesa, delle coppie costrette altrimenti a rivolgersi ai privati

 

LECCE - E’ stato ufficialmente attivato presso l’ospedale di Nardo, il primo centro medico per la procreazione assistita (Pma) che funziona in regime ambulatoriale, autorizzato dalla Regione Puglia. La Asl di Lecce ha voluto presentare con orgoglio il traguardo raggiunto, nel corso di una conferenza stampa tenuta nel capoluogo dal direttore generale Valdo Mellone, dal direttore sanitario Ottavio Narracci e dal ginecolo e responsabile medico del centro Antonio Luperto. La scelta di avviare la sperimentazione nel comune neretino non è casuale, “ma rientra nel percorso di trasformazione del presidio da un setting ospedaliero ad uno territoriale, così come previsto dal piano di riordino sanitario regionale – ha spiegato Narracci – ed è un esempio di come un lavoro di studio in equipe, possa dare risultati importanti”.

Il centro Pma fornirà una risposta al bisogno urgente espresso dalle coppie con problemi di infertilità che non avevano altra scelta, se non quella di versare centinaia di euro in un centro privato. “Non si poteva continuare a negare il diritto dei cittadini a ottenere una prestazione professionale del medesimo livello, garantita però dal sistema sanitario nazionale”, ha sottolineato il direttore Narracci. Il doppio vantaggio economico è dato anche dal freno alla mobilità passiva verso altre regioni, che segna un costo non indifferente sulle tasche dei contribuenti.

L’aumento dei problemi legati alla fertilità, del resto, è un dato incontestabile ed in continua ascesa. Le ragioni sono ovviamente legate a fattori sociali, quali il ritardo con cui si mette in cantiere un figlio. Ma anche, come sempre, determinate da fenomeni d’inquinamento ambientale ed alimentare, “vedi le discariche a cielo aperto o gli alimenti contenenti estrogeni”, ha voluto precisare il dottor Luperto. Nell’ottica di una sinergia tra le istituzioni, il centro si avvarrà degli studi sugli spermatozoi realizzati dall’istituto di Biologia dell’Università del Salento ed effettuerà tecniche di fecondazione assistita di 1° e 2° livello (inseminazione intrauterina, fivet/icsi e transfer embrionario).

Le coppie avranno accesso alle tecniche in regime di day-service (al fine di ridurre i disagi della burocrazia), tramite impegnativa del medico curante, su prenotazione interna ed al termine di un percorso di preparazione che prevede esami di laboratorio, strumentali e via dicendo. Per le prestazioni non coperte dai Lea (i livelli di assistenza essenziale), è prevista una quota a carico della coppia.

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