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La beffa dei pedalò “spiaggiati” sul litorale. Il Comune paga per il recupero

Il malvezzo dell’abbandono e dell’ormeggio abusivo a Sant’Isidoro crea disagi alle casse comunali: tre mila euro per smaltire i natanti riversati sulla spiaggia dopo le mareggiate di novembre

NARDO’- Oltre il danno materiale e ambientale anche la beffa economica per l’amministrazione comunale di Nardò che in questi giorni ha impiegato risorse per tre mila euro necessarie per fronteggiare le spese di recupero e smaltimento dei pedalò abusivi “spiaggiati” dopo le mareggiate dei mesi scorsi sul litorale di Sant’Isidoro.

Il Comune ha infatti incaricato la società Bianco Igiene Ambientale di recuperare e smaltire i natanti abbandonati prima negli specchi d’acqua del litorale (in molti casi ormeggiati abusivamente) e poi danneggiati e riversati sull’arenile a causa delle ondate di maltempo delle settimane di novembre e dicembre. Ovviamente i proprietari, del tutto ignoti, non hanno certo provveduto a recuperare i resti costringendo l’amministrazione comunale a disporre un intervento straordinario sborsando fondi propri. “Purtroppo, gli inviti al buon senso non bastano” dice l’assessore all’Ambiente, Mino Natalizio, “dal momento che si continua a ormeggiare abusivamente, peraltro con conseguenze facilmente immaginabili in casi come quelli della mareggiata di novembre. Oltre il danno, dunque, la beffa. Ne parleremo ora con la capitaneria e con l’Area marina protetta, con cui metteremo a punto interventi di contrasto nei confronti dei trasgressori, senza alcuna tolleranza”.

Nonostante infatti i ripetuti interventi congiunti negli anni passati da parte della guardia costiera,  dell’ufficio Ambiente del Comune e dell’Area marina protetta di Porto Cesareo e Nardò, finalizzati proprio a far sgomberare lo specchio acqueo dai pedalò ormeggiati arbitrariamente e senza le dovute autorizzazioni, il problema si ripresenta ogni anno, anche se questa volta con una portata ridotta. Nelle prossime settimane è prevista la convocazione di un tavolo tecnico con la capitaneria di porto di Gallipoli e l’ente di gestione dell’area marina protetta per pianificare una task force di intervento finalizzato al contrasto dell’ormeggio abusivo così come recentemente accaduto anche per le imbarcazioni e i corpi morti rimossi lungo il litorale di Porto Cesareo. 

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