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Nardò Nardò / Piazza Antonio Salandra

Molla la sua bici e ne ruba un'altra, ma sotto le telecamere di sorveglianza

Denunciato per furto aggravato un 30enne. Aveva sottratto un mezzo a due ruote super accessoriato, proveniente dalla Germania, del valore di oltre mille euro. Una volta scoperto, prima ha negato, poi è crollato sotto l'evidenza e alla fine ha anche restituito la refurtiva. Pur "modificata"

NARDO’ – Chi lascia la bici vecchia per la nuova, sa quello che lascia, ma non sa quello che trova. In questo caso, la polizia sotto casa. “Non sono io, non sono io”, ha cercato di giustificarsi P.Q., 30enne neretino, quando gli agenti gli hanno mostrato alcuni filmati. Ma tale l’evidenza che alla fine ha ceduto. Non solo. Ha riconsegnato anche la refurtiva, e così facendo forse in tribunale ne terranno conto quando arriverà il momento di saldare il debito con la giustizia.

La refurtiva, in questo caso, è una bicicletta arrivata direttamente dalla Germania, con dischi a tamburo e altre raffinatezze, dal valore superiore ai mille euro e portata al proprietario da un suo amico. Insomma, un danno economico e affettivo insieme, che per alcune notti non ha fatto prendere sonno alla vittima.

Questi aveva lasciato la sua bicicletta vicino al teatro comunale, nei pressi di piazza Salandra, agganciata a un palo della segnaletica stradale. Davvero singolare il modus operandi del neo-ladro (già, perché non aveva mai avuto guai con legge fino a oggi). Stava passeggiando con la sua bicicletta, si è fermato nelle vicinanze, l’ha mollata, ha estratto una cesoia, ha reciso la catena chiusa con il lucchetto dell’altro mezzo a due ruote e se n'è andato pedalando, forse verso casa.

Ovviamente, però, non ha rinunciato alla sua, tant’è che dieci minuti più tardi è tornato a riprenderla. Tutto questo, però, sotto gli occhi delle videocamere, che i poliziotti del commissariato locale hanno acquisito dopo la denuncia per furto del proprietario, fino a ottenerne un film vero e proprio di alcuni minuti di tutta la dinamica.

L’aspetto che ha reso difficile l’indagine risiede nel fatto che quel giovane non era noto praticamente a nessuno, non avendo precedenti. Ragion per cui, i fotogrammi più nitidi sono stati distribuiti a tutti gli agenti dei vari turni delle volanti. Uno di loro, durante il servizio, proprio non lontano dal luogo del furto, qualche giorno dopo ha notato un soggetto in bicicletta le cui fattezze corrispondevano al ricercato.

Il 30enne è quindi stato convocato presso il commissariato, dove ha negato finché ha potuto. D’altro canto, anche la bicicletta sulla quale era stato poco prima fermato dalla volante era la stessa usata per arrivare sulla “scena del crimine”. Quando alla fine ha confessato, ha spiegato di essere al verde e di aver rubato quella bicicletta nuova di zecca e super accessoriata per ricavarne qualche banconota. “L’ho venduta a uno straniero per 50 euro”, ha detto.

Ma non ha convinto del tutto i poliziotti, che invece pensavano potesse esserne ancora in possesso. Lui ha capito l’antifona e il giorno dopo s’è ripresentato nel commissariato con la bicicletta. Una parte era stata dipinta di un altro colore e gli adesivi con il marchio rimossi, ma dalle sue peculiarità il proprietario l’ha riconosciuta lo stesso. P.Q. è stato denunciato a piede libero per furto aggravato.   

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