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Nardò: "Un parco per ricordare le vittime delle Foibe"

La proposta viene da Azione giovani: "La zona intitolata ai Martiri delle Foibe è degradata. Un'area verde riqualificherebbe la zona"

"Con l'approssimarsi della ricorrenza del "Giorno del Ricordo", istituita al fine di conservare e rinnovare la memoria dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati, avvenuto nel secondo dopoguerra, e delle più complesse vicende del confine orientale e delle foibe - tristemente famose per essere state utilizzate dalla dittatura comunista di Josip Broz Tito per l'uccisione e l'occultamento di migliaia di nostri connazionali, eliminati in nome della "pulizia etnica" anti-italiana, avvenuta nella città di Trieste e nelle regioni nord orientali italiane - il circolo Azione Giovani Nardò, torna a sollecitare l'opinione pubblica neritina, rammentando quanto già avvenuto l'anno scorso, quando Ag unitamente al locale circolo di Alleanza Nazionale, si attivò per l'intitolazione (provvisoria e simbolica) di una piazza, situata nella zona 167, ai Martiri delle Foibe". A parlare è Giuseppe Mellone, presidente di Azione giovani di Nardò.


"In quell'occasione - dice Mellone - la Destra cittadina si fece portatrice del desiderio espresso dagli abitanti della zona che, coordinati dall'encomiabile Luigi My, già nel 2004, avevano chiesto l'intitolazione della Via ai Martiri delle Foibe, e con un atto simbolico installò un cartello indicante la relativa dicitura. L'iniziativa raccolse anche il vivo apprezzamento di Andrea Sardos, rappresentante della Lega Nazionale, che dedico una pagina del proprio sito alla manifestazione.
(vedi: https://www.leganazionale.it/10febbraio/nardo-lecce.htm )".

"Ora - prosegue -, ad un anno di distanza, constatato che l'area continua a versare in situazioni di forte degrado, cogliamo l'occasione per invitare l'amministrazione comunale ad attivarsi per realizzare, proprio in quell'area, un grande "Parco del Ricordo", col triplice risultato di riqualificare la zona costituire un parco verde la cui esigenza è fortemente sentita dalla cittadinanza e, soprattutto, dai bambini simboleggiare l'imperituro sentimento che ci lega con questi connazionali uccisi due volte: la prima per lo loro unica colpa d'essere italiani e la seconda - conclude - per essere stati colpevolmente dimenticati, per circa mezzo secolo, dalla storia ufficiale".

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