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Parte l’operazione “5 vele” nei comuni dell’Alto Salento Ionico. Mellone chiama i sindaci

Il comune di Nardò riunirà le amministrazioni del comprensorio per lavorare al conseguimento del riconoscimento del mare più bello. Sinergia con Gallipoli, Porto Cesareo, Maruggio e Manduria

NARDO’ – Mentre Otranto e Melendugno continuano a issare le vele blu di Legambiente e Touring Club nel comprensorio dell’alto Adriatico, i comuni ionici che ancora stentano a fare il salto di qualità decisivo per valorizzare il proprio mare e il tratto di litorale di pertinenza passano all’azione. Parte così, su iniziativa dell’amministrazione comunale di Nardò e del sindaco Pippi Mellone, la cosiddetta operazione 5 vele che metterà intorno allo stesso tavolo i sindaci dei comuni del comprensorio ionico che anche quest’anno hanno ottenuto le 4 vele legate al riconoscimento del mare più bello del 2017. L’obiettivo è creare un gruppo di lavoro che individui e metta a punto azioni e misure necessarie per far sì che il litorale dell’Alto Ionico possa candidarsi al più presto al conseguimento del massimo riconoscimento della guida, e quindi puntare al conseguimento delle 5 vele.

Per questo il primo cittadino di Nardò ha intenzione di programmare a breve una riunione tematica con le amministrazioni del comprensorio “Alto Salento ionico”, ovvero con gli amministratori e colleghi sindaci di Gallipoli, Porto Cesareo, Maruggio e Manduria. Si lavorerà in sinergia quindi  per concretizzare l’obiettivo delle 5 vele il prezioso riconoscimento della guida “Il mare più bello” di Legambiente e Touring Club Italiano che valorizza le risorse storico-artistiche e naturalistiche e l’impegno delle amministrazioni per la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Il gruppo di lavoro, in relazione alle varie peculiarità dell’area del comprensorio, dovrà focalizzare la propria attenzione su stato di conservazione del territorio e del paesaggio, qualità dell’accoglienza e sostenibilità turistica, pulizia del mare e delle spiagge, luoghi di interesse storico-culturale, musei, siti archeologici, servizi per disabili, iniziative nel campo della gestione sostenibile e la presenza di fondali particolarmente interessanti per chi pratica l’attività subacquea e di servizi a terra.

 Da quest’anno, infatti, la guida turistico-ambientale non premia più le singole località, ma porzioni di territorio comuni a più amministrazioni, introducendo l’ambito dei comprensori turistici per consentire di orientarsi tra le località marine e lacustri, al posto dei singoli comuni. La nuova classificazione, secondo Legambiente, è dettata dal fatto che chi va in vacanza non si ferma al confine amministrativo, ma visita quasi sempre un territorio più ampio, optando per una modalità di turismo itinerante. In Puglia, come riferito nei giorni scorsi nella presentazione ufficiale del report,  l’eccellenza la raggiungono soltanto i comprensori dell’Alto Salento Adriatico (costituito da Otranto e Melendugno) e la Costa del parco agrario degli ulivi secolari (che comprende i comuni Polignano a Mare, Fasano, Monopoli, Ostuni e Carovigno). Mentre le 4 vele sono andate, oltre al comprensorio di cui fanno parte Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo, Maruggio e Manduria anche al Basso Salento ionico (Castro, Andrano, Diso, Tricase e Santa Cesarea Terme).

 “Per noi la partita da giocare è quella del turismo di qualità, attento all’ambiente e alla sostenibilità” spiega il sindaco Mellone, “e le 5 vele sono un obiettivo realistico su cui si può lavorare proprio in una logica di sistema, che unisca risorse, competenze e strategie. Chiederò agli altri sindaci di impegnarci tutti assieme in questa sfida, che passa da azioni e risultati sulla qualità delle acque ad azioni e risultati sull’accoglienza, sui luoghi e sui contenitori culturali, sulla sostenibilità. È chiaro che le 5 vele sono il fine, ma anche il mezzo per migliorare complessivamente questo territorio bellissimo”.

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