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Giovane padre ritrovato vagante per strada con tagli su braccia e vicino ai genitali

Agghiacciante la visione che ha avuto un automobilista: il ragazzo, 21enne, vagava confuso nei pressi di Porto Selvaggio. L'ipotesi di autolesionismo, ma non si esclude un'aggressione. Abita a Milano. Era tornato nel Salento per vedere suo figlio di sei mesi, nato da una relazione con una copertinese

NARDO’ – Ha soltanto 21 anni, ma fino ad oggi la sua è stata una vita segnata dal dolore e dai travagli. Proprio per questo motivo si sospetta che quei tagli, profondi, sulle braccia, ma anche vicino ai genitali, se li sia procurati da solo.

Gli agenti di polizia del commissariato di Nardò, però, vogliono andare a fondo nella questione, non lasciare nulla al caso, verificare se realmente il ragazzo non sia stato vittima di un’aggressione. Anche se, per vari motivi, quest’ipotesi appare molto remota. Lo stesso 21enne è stato interrogato nel pomeriggio di oggi, confermando, anche se in maniera confusa, l'atto contro se stesso.

Il giovane, che risiede a Milano, ma che ha vissuto buona parte della sua vita nel Salento, nella zona di Copertino, è stato notato nella tarda serata di ieri mentre vagava in stato confusionale, grondante sangue, da un altro ragazzo che percorreva in auto la litoranea ionica. Gli è apparso all’improvviso davanti ai fari che tagliavano il buio. Quasi la lugubre apparizione di uno spettro. Vagava nei pressi di Porto Selvaggio. L'automobilista s’è subito fermato, poi ha composto i numeri di emergenza.

Sul posto si sono recati sia un’ambulanza del 118, sia una volante di polizia del commissariato neretino, guidato dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì. Le ferite erano piuttosto preoccupanti, specie quelle nella zona del basso ventre, e quindi l’ambulanza s’è diretta a sirene spiegate verso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove il 21enne è stato ricoverato in prognosi riservata.

Gli agenti, nel frattempo, hanno avviato l’indagine per ricostruire quanto avvenuto nelle ore precedenti. Ed hanno così scoperto la triste storia di un giovane nato e cresciuto nella terra degli ulivi, ma poi finito in Lombardia per una serie di vicissitudini. I genitori separati, poi la morte della madre. In tutto questo, un figlio che ora ha sei mesi, nato da una relazione con una ragazza copertinese.

Per sistemare alcune faccende, dunque, e vedere quel bimbo, il 21enne era tornato da una settimana nella sua terra natia. Ma qualcosa l’ha spinto verso quello che si suppone un gesto di autolesionismo estremo. Proprio ieri, nel giorno di San Giuseppe, festa del papà. Una coincidenza che offre un risvolto ancor più agghiacciante alla storia.

Gli investigatori l'hanno ascoltato nel momento in cui i medici hanno ritenuto che potesse essere in grado di parlare. Nel frattempo, avevano già sentito famigliari, amici, la stessa ragazza con cui ha avuto il bimbo, per avere un quadro ancor più nitido della vicenda.

Stando alle ricostruzioni svolte finora, ieri sera il giovane, senza fornire particolari motivazioni, avrebbe chiesto a un suo conoscente un passaggio verso la marina di Sant’Isidoro, nei pressi di Porto Cesareo (sebbene sia già demanio di Nardò). Lì sarebbe sceso dal veicolo, e da quel momento in poi non si possono che fare supposizioni. S'immagina, dunque, che abbia iniziato a vagare per ore, per essere poi ritrovato da quel giovane impietositosi per le sue condizioni nell’area del parco naturale di Porto Selvaggio.

Non è chiaro se il 21enne abbia assunto sostanze. Né è stato ritrovato un coltello, o magari una lametta, qualche oggetto con cui possa essersi inflitto le ferite. Semmai ne abbia avuto uno, è plausibile che l’abbia abbandonato strada facendo. L’aggressione da parte di estranei, dunque, per quanto una delle ipotesi, resta la più sfumata considerati gli eventi dell’ultima settimana. Tanto più che il 21enne ha effettivamente spiegato di aver acquistato un coltello e di aver anche indicato il negozio. Uno scontrino ha permesso di ottenere questo riscontro.

Ad ogni modo, in attesa di fare definitiva chiarezza, rimane la fortuna di sapere che il ragazzo non corre pericoli per la sua vita, nonostante le lesioni.                

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