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Ultimo atto per il villaggio di Boncuri: trasferiti tutti i lavoratori migranti

Oggi le ultime operazioni prima della chiusura definitiva del campo di accoglienza. Dieci ospiti accolti in un immobile della Curia

NARDO’ – Cala definitivamente il sipario e chiude definitivamente i battenti,  per questa stagione, il villaggio d’accoglienza per i lavoratori migranti di Boncuri allestito dal mese di agosto nelle vicinanze dell’omonima masseria. Le attività di smontaggio e smantellamento del centro di accoglienza stagionale erano stati avviati già da alcuni giorni sulla scorta della concertazione avviata tra prefettura, questura e Comune di Nardò e in applicazione della recente circolare Minniti che ha consentito di trovare un’adeguata sistemazione alternativa  per gli ospiti della struttura prima di procedere alla chiusura degli ottanta moduli abitativi. I dieci lavoratori extracomunitari rimasti ancora a Boncuri, come da accordi preliminari concertati in prefettura, sono stati già trasferiti in un immobile nella marina di Santa Caterina e di proprietà della Curia e anche grazie al sostegno economico di Cassa Amica.       

Nella mattinata di oggi, con la supervisione degli agenti del commissariato locale e della polizia locale,  anche gli ultimi quattro moduli abitativi ancora presenti nel campo sono stati liberati dai dieci ospiti rimasti che sono legati al territorio neretino da contratti di lavoro non stagionali. Anche questi quattro moduli, come è già avvenuto per gran parte delle strutture del campo, saranno ora smontati e trasferiti in un deposito. Il campo sarà poi nuovamente allestito a partire da giugno del 2018, alla vigilia della nuova stagione di raccolta.

“Abbiamo dato una risposta concreta alla città” ha commentato in una nota ufficiale il sindaco Pippi Mellone, “tutelandone l’immagine e garantendo dignità ai braccianti. Sono convinto che di fronte ai fenomeni migratori occorra agire così, a tutela dei lavoratori e soprattutto a tutela dell’ordine pubblico e del decoro delle città ospitanti. Le migrazioni esistono, non si può far finta di nulla, ma bisogna governare il fenomeno. Con il campo, peraltro, abbiamo dato alle forze dell’ordine la possibilità di tenere sotto controllo la situazione e di allontanare da Nardò chi non fosse in regola. La curia poi” ha concluso il sindaco, “con la sensibilità del vescovo monsignor Fernando Filograna, ha ritenuto di dover venire incontro ai lavoratori rimasti sul territorio e che stavano avendo difficoltà a trovare un alloggio alternativo”.

Si chiude dunque nei tempi previsti l’esperienza stagionale del villaggio realizzato dalla Regione Puglia nell’area adiacente a Masseria Boncuri e intitolato a Stefano Fumarulo (il dirigente regionale alle politiche per le migrazioni e per l’antimafia sociale deceduto lo scorso 12 aprile), che ha contribuito a regolamentare  il complesso e datato problema dell’accoglienza dei braccianti stagionali sul territorio di Nardò. Il villaggio come stabilito dalla prefettura è stato gestito dalla protezione civile.   

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