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Sabato, 20 Aprile 2024
Nardò Nardò / Via Alessandro Fleming

Auto della sindacalista in fiamme. Ugl: "Nuovo atto intimidatorio"

Alle due di notte, la fiat 500 di Paola Mita prende fuoco di fronte alla sua abitazione di Nardò. Gli inquirenti non escludono la pista dei motivi personali, ma il sindacato teme si tratti dell'ennesimo episodio teso a spaventarli

 

NARDO’ - Alle due di notte, la Fiat 500 della sindacalista Ugl, Paola Mita prende fuoco, proprio davanti alla sua abitazione di via Fleming a Nardò. Ad accorgersene sono alcuni passanti che avvisano immediatamente il commissariato locale ed i vigili del fuoco, intervenuti sul posto per sedare le fiamme che, comunque, riescono ad distruggere tutto il vano motore dell’auto.

La voce di sparge tra i referenti provinciali del sindacato e nasce l’immediato sospetto dell’atto intimidatorio ai danni di Ugl: l’ennesimo, solo l’ultimo di una serie di minacce di morte ed episodi su cui Antonio Verardi, l’uomo di spicco del sindacato leccese e principale bersaglio, non vuole dire di più. “La faccenda è delicata e non possiamo fare a meno di chiederci chi sia il nostro nemico invisibile, a chi abbiamo pestato i piedi e quale sarà l’epilogo di questi mesi di tensione”.

Gli inquirenti sul posto, per i rilievi e le indagini del caso, per ora non escludono nessuna pista, compresi i motivi personali che poco avrebbero a che fare con l’attività professionale di Paola Mita, già componente della Camera sindacale di Nardò, tenace dirigente sindacale e membro del comitato Inps.

L’origine dolosa dell’incendio è probabile, sebbene manchino indizi certi che la confermino. Di certo è che il comune di Nardò, di per sé, rimane un territorio “difficile” in cui far valere i diritti dei lavoratori ed il rispetto dei valori della legalità.

Ugl, solo nell’ultimo periodo, ha dato battaglia contro la chiusura dell’ospedale di Nardò e del reparto di procreazione assistita, è intervenuta in favore dei lavoratori ex Lsu impiegati presso il Comune, “dando prova di grande attivismo sul territorio”, sottolinea Verardi.

Ma il ventaglio dei possibili nemici del sindacato è troppo ampio per indirizzare i sospetti verso qualcuno, in particolare: “Io temo che vengano colpiti tutti i miei collaboratori più stretti”, conferma il sindacalista che rivendica il coraggio e la concretezza del sindacato.

“Siamo gli unici a metterci la faccia e a non tirarci indietro anche quando tocchiamo fili ad alta tensione che compromettono grandi interessi”.

1 (1)-17-5L’elenco delle “corde delicate” pizzicate dai sindacalisti è lungo: “La Stazione unica appaltante (Sua), la lotta contro i massimi ribassi negli appalti pubblici, la condanna delle proroghe ed degli appalti lampo, il rispetto delle prerogative sindacali dei lavoratori; difesa dei diritti civili, la lotta alle infiltrazioni mafiose, la richiesta infrastrutturali e di collegamento, continueranno ad essere il nostro tam tam sindacale”, assicurano i referenti provinciali che rispediscono con fermezza al mittente, qualunque tentativo di intimidazione teso a bloccare l’attività sindacale.

“L’attentato incendiario è un’ennesima ed inquietante conferma di una recrudescenza in atto della criminalità organizzata a Nardò e nel Salento”, denuncia Giancarlo de Pascalis, consigliere comunale indipendente. “A lei, rappresentante delle istanze di difesa per il lavoro dei nostri cittadini e del nostro territorio, al di là delle posizioni politiche, va tutta la mia solidarietà, insieme all'unanime appello alla magistratura e alle forze dell’ordine affinché intensifichino le attività di vigilanza, prevenzione e repressione a tutela della sicurezza e della legalità, nonché della democrazia della nostra comunità neritina, individuando intanto i responsabili di questo nuovo atto intimidatorio”.

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