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Nardò Nardò / Strada Incoronata

Problemi a scuola e minaccia di gettarsi nel vuoto. Salvata in extremis dai poliziotti

Paura in via Incoronata, a Nardò. Una studentessa è salita in cima all'edificio comunale in costruzione. Si era ferita volontariamente alle mani e si trovava pericolosamente sul ciglio. Gli agenti sono riusciti a non farsi vedere, afferrandola da dietro

NARDO’ – Non si saprà mai, forse, se avesse davvero deciso di lanciarsi nel vuoto, portando via con sé tutto il peso delle proprie ansie giovanili, spesso problemi che solo in apparenza sembrano insormontabili, o se si sarebbe fermata all’ultimo momento, trovando nell’istintivo attaccamento alla vita l’ultimo baluardo.

Si era, però, sporta pericolosamente, molto pericolosamente, dal ciglio del terzo e ultimo piano di un palazzo di proprietà comunale, eternamente in costruzione, in via Incoronata. Un luogo sinistro, uno scheletro di cemento e tondini di ferro alla periferia di Nardò che negli anni è diventato riparo di chi vuol rendersi invisibile per poche ore, coppiette o studenti che marinano la scuola.

Anche lei, una studentessa neretina di 19 anni, questa mattina aveva saltato le ore scolastiche, scappando -  nel vero senso della parola -, dall’istituto professionale per i servizi sociali che fequenta, e rifugiandosi in quell’abbozzo di edificio che sorge nelle vicinanze della chiesa dell’Incoronata, da cui trae il nome la via. E’ lì che la ragazza è stata vista da alcuni passanti, intorno alle 11. Quel suo andare avanti indietro, tradendo nervosismo, sporgendosi per poi rientrare e affacciarsi di nuovo, più e più volte, ha fatto intuire subito quali potessero essere le intenzioni.

La vicenda è stata segnalata agli agenti di polizia del commissariato locale, che hanno deciso d’intervenire con particolare tempestività e, soprattutto, con molta discrezione. Una volante è partita quindi alla volta della zona e v’è arrivata a sirene spente, posteggiando in un punto lontano dalla vista della ragazza. Tutto, per evitare che il suono squillante, o anche solo la vista della pattuglia, potesse alzare la soglia di stress e indurla a dare seguito a quell’insano gesto fin lì solo meditato. O, magari, perché colta dal panico, potesse perdere l’equilibrio e precipitare.

I due agenti sono così riusciti a entrare nel rustico da un ingresso che lei, da quella posizione, non avrebbe potuto scorgere, per salire in cima all’edificio.

SDC12909-2La ragazza non s’è accorta di nulla. All’improvviso, deve aver sentito la vita cinturata e la forza di braccia robuste trascinarla all’indietro, al sicuro. E’ così che gli agenti l’hanno tratta in salvo, evitando in extremis che si consumasse una nuova tragedia, giacché proprio da lì, in passato, un uomo aveva deciso di farla finita, vinto dai debiti.

Dietro a quest’episodio, ovviamente, non c’è una storia analoga, ma, secondo le prime ricostruzioni svolte presso il commissariato, tutto dovrebbe ridursi a problemi scolastici, in alcune materie. Difficoltà che devono essere apparse come macigni, nella mente della studentessa. E forse solo grazie al sangue freddo dei due poliziotti oggi non si stanno scrivendo fiumi di parole per un assurdo dramma.

Una volta giunti nella stazione di polizia, è stata chiamata a intervenire anche un’ambulanza. Durante la sua sosta sulla cima della palazzina, la ragazza, infatti, ha manifestato anche atti di autolesionismo, tagliandosi i palmi delle mani con alcuni chiodi rimediati sul posto. Medicata, sarà sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio.     

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