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Villa, auto e terreni ma redditi dichiarati esigui: sequestro da 700mila euro

La Dia, dopo indagini patrimoniali, ha posto sotto sequestro i beni mobili e immobili riconducibili a Francesco Russo, 60enne, già condannato per tentata estorsione, rapina, sequestro di persona e porto illegale di armi da fuoco

NARDO’ –  L’enorme sperequazione è tutta nelle cifre. Tra i redditi reali, non certo dichiarati al fisco, della famiglia Russo, a fronte delle spese utili per vivere una vita agiatissima. In buona sostanza la Dia di Lecce ha dimostrato che tra il 1979 e il 2012 il nucleo familiare avrebbe speso qualcosa come 1 milione e 270mila euro mentre i ricavi reali avrebbero ruotato intorno a 617mila euro. Con uno scarto di 656mila euro. 

Sproporzione non di poco conto. E poi ci sono anche una villa di 540 metri quadri su tre piani, ed un paio di autovetture, fra i beni mobili e immobili posti sotto sequestro dalla Direzione investigativa antimafia di Lecce. Tutti sarebbero riconducibili a Francesco Russo, 60enne di Nardò, già condannato per tentata estorsione, rapina, sequestro di persona e porto illegale di armi da fuoco.Francesco Russo-4

Il provvedimento di sequestro, eseguito dalla sezione operativa leccese, è stato emesso dalla seconda sezione penale del tribunale di Lecce, dopo la proposta di misura patrimoniale avanzata dal direttore della Dia, a conclusione di indagini patrimoniali che avrebbero consentito di accertare una manifesta sproporzione tra i redditi dichiarati, che sarebbero esegui, rispetto ad un patrimonio ingente, risultato intestato a parenti stretti. I beni sequestrati, poi, tutti ubicati a Nardò, raggiungono un valore di 700mila euro. Oltre alla villa e le auto, vi sono anche due locali commerciali di 100 metri quadrati, sette terreni per 50 are, quattro conti correnti bancari. 

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti questa mattina nell’ambito di una conferenza stampa tenuta dal capo sezione, Leonzio Ferretti. Russo, viene ricordato dalla Dia di Lecce, come un pregiudicato di elevato spessore criminale, che annovera condanne passate in giudicato. Per esempio: dieci anni per rapina, sequestro di persona , porto e detenzione di armi ( il fatto commesso il 24 febbraio del 1983). E ancora, due anni per tentata estorsione (il 22 febbraio del 1995 a Nardò). Francesco Russo, inoltre, alla fine del 2010 venne arrestato nell’ambito dell’operazione “Canasta”, in quanto destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lecce. Nell’ambito delle indagini è emerso che Russo avrebbe indirizzato le vendite a favore di soggetti predeterminati, a volte anche favorendo debitori esecutati nel rientrare in possesso dei beni ad un prezzo inferiore a quello del pignoramento. Ed è imputato anche di estorsione per avere costretto, mediante minaccia, un soggetto a non partecipare ad un’asta.

Il sequestro della Dia

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